Il male non è mai un fatto isolato, né è sempre solo frutto di persone intrinsecamente malvagie. Queste ultime esistono, di sicuro: si tratta degli psicopatici (in senso clinico), dei soggetti affetti da disturbi di personalità (narcisistico e antisociale in particolare), che qualcuno – non con tutti i torti, forse – chiama “demoni incarnati“.
Giacché si parla di malattie mentali, è doveroso indagarne l’eziologia, le cause. Ed è a quel punto che si conviene che “il male non è un fatto isolato”.
Il male ha un’origine ambientale, il più delle volte familiare; e inoltre, tutt’intorno, vi sono dei fattori che contribuiscono al suo instaurarsi e svilupparsi in maniera indisturbata. C’è sempre qualcuno di connivente: soprattutto se il male è interno, non così evidente, dice che tutto sommato va bene così. Narcisista a sua volta, ciò che gli importa è salvare le apparenze, quindi nasconde la polvere sotto il tappeto. Ma quella polvere, prima o poi, riemerge, e ripulire lo sporco diventa a quel punto più difficile.
Un modo tipico di fare questo, al di là della metafora, è dire bugie. Non a torto qui scrivevamo che la menzogna è il primo passo verso il furto e l’omicidio: chi mente senza scrupoli (s’intende anche per scusarsi, per evitare un male peggiore o anche “solo” per scherzare) è capace di tutto. Se Dio ha detto di Sé di essere “Verità”1«Io sono la via, la verità e la vita»., giocare con la Verità, provando ad alterarLa, vuol dire giocare con Dio (con tutte le conseguenze del caso). E se satana è noto come il “padre della menzogna”, questa “paternità” può facilmente estendersi a chi le menzogne le dice.
Per guadagnarsi il titolo di bugiardi e quindi di malvagi, non occorre necessariamente avere cattive intenzioni. Del resto, si sa, la strada per l’inferno non è lastricata di cattive, ma di buone intenzioni! Dicevamo: non occorre avere cattive intenzioni, o meglio una cattiva inclinazione stabile. Il male è molto più banale: difficilmente deriva da un unico “mostro”; piuttosto, viene messo in circolo o almeno alimentato da persone ordinarie, superficialotte e pratiche, sbrigative (non esclusi uomini di giustizia e – quel che è peggio – uomini di Chiesa omertosi), che agiscono senza riflettere criticamente. Che hanno abdicato alla loro intelligenza, il che rappresenta il primo dei loro peccati.
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