Diario/Sante conversazioniMorale

Il principe e il povero sono uguali2 minuti di lettura

Rovine

… ugualmente miseri, cioè. Di quella miseria propria dell’uomo decaduto. Non c’è una differenza sostanziale, di potenziale, nemmeno tra il “santo” (o meglio, tra chi attualmente è virtuoso) e il peccatore. Il loro potenziale di male è lo stesso, se i due vengono presi “singolarmente”, cioè escludendo dal “santo” il sostegno della grazia di Dio.

Senza di me non potete fare nulla.

Conoscete quell’episodio della vita di san Francesco? Quando gli fu presentato un sacerdote vizioso, lui non lo disprezzò, ma si considerò inferiore a lui e capace di commettere peccati peggiori, se non fosse stato sostenuto dalla Grazia.

Non possiamo permetterci, al giorno d’oggi, di non conoscere il “funzionamento” umano. Quello delle persone cattive, e di conseguenza di tutti.

La società in cui viviamo oggi, in particolare, è una società profondamente narcisistica. Probabilmente lo era anche prima, lo è sempre stata (Qo 7,10), e quello che cambia è solo una maggiore consapevolezza almeno potenziale (informarsi è più facile).

Inoltre, in tempi recenti, la psicologia ha dato un nome a determinati “set di comportamenti” ricorrenti, e una di queste etichette è proprio quella di disturbo narcisistico di personalità.

È narcisista tanto il bullo di periferia, che sfocia in comportamenti delinquenziali, quanto il ragazzino viziato del quartiere borghese (che ottiene tutto ciò che vuole, che fa tutto ciò che vuole…). Anche quest’ultimo finisce per avere comportamenti antisociali, anche se forse meno grossolani e macroscopici. Come “merito” ha solo quello di essere più subdolo, il che lo rende doppiamente pericoloso.

I due tipi descritti hanno la stessa probabilità di sviluppare una personalità di tipo narcisistico con derive antisociali, quindi di psicopatia. Dal punto di vista psicologico, sono uguali.

Perché la ricchezza e la dignità non si misurano in termini di denaro, bensì in termini di amore ricevuto (e quindi – quindi – di virtù praticate, anche se esiste sempre, per tutti, possibilità di riscatto). Una persona umanamente ricca e degna è una persona che è stata amata. Niente più di questo.

Da qui la necessità, per tutti e soprattutto tutte, di farsi una cultura sul tema. Sottolineo “tutte” perché, statistiche alla mano, i narcisisti uomini sono più numerosi. A tutte può capitare di finire impelagate in una relazione con un soggetto del genere, soprattutto a quelle con vocazione matrimoniale. Ma non solo: l’abuso narcisistico può avvenire nella propria famiglia d’origine, sul luogo di lavoro, in chiesa

Ricordo – ancora – che il 32% dei preti, 1 su 3, sarebbe “disturbato” in questo senso, escludendo altri squilibri di tipo affettivo. Questo è particolarmente grave, dato l’ascendente diretto che le personalità religiose hanno/possono avere sulle anime.

In conclusione, dico che nessuno può prendersi il lusso di ignorare questo problema. Ancora una volta, qualunque sia la nostra età (dato che tutti, a qualunque età, entriamo in relazione con gli altri), non possiamo permetterci di essere disinformati su come funziona… su come funzioniamo noi stessi.

L’altro scandalo è che non si sappia perché si è al mondo, che la vita si improvvisi “così”, ma questo è un altro grande tema, che merita una riflessione a parte.

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