L’emblema dell’amore divino, cioè vero, è proprio un cuore spezzato: non è proprio così, che Dio morì sulla croce?
Desideriamo solo quello che non abbiamo. È nel concetto stesso di desiderio: aspirazione verso qualcosa che non si possiede, che non è sotto il nostro controllo, che sfugge. I mondani lo confondono con l’amore e dicono: in amore vince chi fugge. Ma l’amore non è desiderio: l’amore è… il sacrificio dei desideri1… propri, egoistici. Reference al libro che ho qui vicino, sulla vita della beata Cecilia Eusepi. Leggete la sua autobiografia, pls. 🥹.
“Non c’è amore più grande di questo: di chi dà la vita per i propri amici”; cioè di chi sacrifica se stesso (aspirazioni egoistiche incluse) per loro. Per questo è corretto dire: in amore… anzi, nel vero Amore vince chi perde.
P.S. Chi aderisce alla prima visione, naturalmente sarà portato a dare per scontato, fino poi a deprezzare del tutto e abbandonare, quello che una volta era stato l’OGGETTO del suo desiderio. Una volta ottenutolo, s’intende. Chi ama secondo Verità, invece, mai si dimostrerà così capriccioso e velleitario.
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