Diario/Sante conversazioni

20 giugno 19992 minuti di lettura

STAR

… vedevo sempre un futuro meraviglioso davanti a me. Sognavo la fortuna e la fama, poiché ero convinta di non appartenere all’ambiente limitato e borghese nel quale ero nata. […] Gli altri notavano solo che ero trasognata e che spesso sobbalzavo quando non mi accorgevo di ciò che avveniva intorno a me.

Da Storia di una famiglia ebrea

Quale maggiore gloria, per una donna così assetata di fama imperitura, che diventare santa?

Il 20 giugno 1999 venivo battezzata! E, in quell’occasione, ricevevo anche un regalino materiale molto vezzoso, nel mio stile. La mia madrina, infatti, scelse di regalarmi qualcosa che avrei potuto apprezzare solo una volta cresciuta. Non tanto, non solo, per il suo “valore intrinseco”, ma soprattutto per quello che rappresentava (e rappresenta).

Si tratta di una collanina d’oro con un ciondolo a forma di stella. Un simbolo così significativo, per me! Perché? Be’, dovrebbe essere chiaro dopo aver (ri)letto le epigrafi che ho scelto; entrambi scritti di/su Edith Stein1Santa Teresa Benedetta della Croce, of course. Dico “Edith Stein” perché mi rifaccio a lei prima della sua entrata in religione, ma soprattutto perché abitualmente la chiamo solo “Edith”, come fosse un’amica., uno dei miei migliori modelli.

Mi piace pensare che anche Edith2SANTA Teresa Benedetta della Croce, lo so… abbia una stella, nella sua scatola dei ricordi. La stella di David3Simbolo a dir poco controverso, di per se stesso, che gli ebrei ortodossi rigettano in quanto legato all’occultismo. Statene alla larga! Ma questo è un altro tema…, che la condusse al martirio.

Io ho una stella a cinque punte, che mi ricorda di essere comunque chiamata a brillare, in qualche modo. A diventare una STAR del Cielo. Una che illumina il mondo, senza essere del mondo. Anzi, standone lontana anni luce.

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