Ragione e sentimento.
Qualche anima, tipicamente con un buon intelletto (“ben funzionante”), ma con una volontà tendenzialmente debole1Prevediamo di indagare i motivi di questa debolezza in un prossimo articolo., può scadere in un cristianesimo della Legge, dell’osservanza.
È in effetti ligia, rigida, fedelissima. Non escludo nemmeno che sia sinceramente amante del Signore, se amarLo vuol dire (come vuol dire) osservare i Suoi comandamenti (Gv 14,21). È solo che… l’aderenza alla Legge di Dio è un fatto meramente intellettuale, per lei.
Quest’anima sussiste e resiste, come cristiana, per un po’, sulla base dei valori e delle convinzioni – in generale – che ha interiorizzato (a livello della mente). Sulla base del senso del dovere, anche.
Poi, “inspiegabilmente”, a un certo punto, cade (anche “solo” in materia lieve! Senza arrivare a tanto… comunque finisce per intiepidirsi).
Ciò si verifica perché Dio non può essere amato solo con la mente e/o con le forze. Deve essere amato anche con il cuore! Perché l’amore sia pieno – dunque, vero – e così anche la sua gioia… nel praticare i comandamenti.
Per coloro che amano, per coloro la cui anima è totalmente assorbita in questo esercizio2Vd. questo video, per comprendere meglio cosa si vuole dire., niente risulta gravoso. Al contrario: il giogo di Dio si fa leggero, oltreché dolce.
Plenitudo legis est dilectio. / Pienezza della Legge è l’amore.
Rm 13,10
Anzi: pienezza della Legge è la dilezione. Sintomo della dilezione, cioè del vero amore costante per Dio, potrebbe essere il diletto, anche sensibile, che si sperimenta nell’amarLo.
P.S. Se un cuore è ripieno di amore anche sentimentale per Dio, le creature non trovano spazio. E già il 50% dei peccati, quelli connessi alla relazione con gli altri, è evitato. Se non si trova in Dio il proprio appagamento anche sentimentale, è naturale che lo si andrà a cercare altrove (nelle creature, per l’appunto). Non siamo solo mente; siamo anche cuore. E il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce (B. Pascal).
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